Controtransfert

Controtranfert: considerazioni nella prospettiva della ricerca clinica

Chiara Morandi

Il progetto di questo breve studio, che vuole essere una riflessione, una fotografia dell’attuale stato delle cose, e una proposta di ricerca per il futuro, nasce da un’esigenza personale di approfondimento e di verifica, durante un percorso, ormai abbastanza lungo, di pratica psicoterapeutica, ma anche da fermenti, discussioni, richieste e interrogativi emersi durante momenti di riflessione e supervisione pubblica dove si sono incrociati contributi di professionisti anziani e altri di giovani che si
stanno affacciando con fatica, ma anche con altrettanto entusiasmo e altrettanti dubbi e interrogativi, alla professione, o, per meglio dire, che stanno intraprendendo questa avventura, e che si trovano a fare i conti con un argomento, quale il controtransfert, piuttosto difficile e controverso tanto da metterne in dubbio persino l’esistenza.
Se infatti, da una parte, sembra ormai comunemente accettata una posizione più interpersonale riguardo alla pratica psicoterapeutica e psicoanalitica, che considera paziente-terapeuta come una vera coppia che inizia, con la terapia, un’avventura reciproca, sottolineando quindi l’aspetto di incontro e cercando di valutare e misurare, per quanto possibile, le incognite relative a ciò che succede, diventa contemporaneamente più pressante la necessità di dare a questi pensieri e a queste esperienze validità empirica.
Questo è solo l’incipit, scarica l’articolo completo Morandi Controtransfert

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