Specificità auscultazione

 Specificità dell’auscultazione psicoanalitica.*

Salvatore Freni**

*Contributo al ciclo di conferenze “Itinerari dell’Anima” percorsi tra Mente e Fede. Collegio vescovile Pio X, Treviso 26.10.2013. Testo rivisto e integrato, non pubblicato, della relazione al convegno: “Le forme dell’ascolto: il bisogno di confessare nelle prospettive medica, psicoanalitica e spirituale”. Milano 20.10.2008.
**Medico, psichiatra, psicoanalista , già professore di psicoterapia nella Facoltà di Medicina-Chirurgia dell’ Università degli Studi di Milano, Fondatore e presidente dell’associazione “Inconscio & Civiltà” per la diffusione e socializzazione della cultura della dialettica Conscio/Inconscio come fondamento di Civiltà.

Da quando concordammo il titolo di questa giornata di studio e del mio contributo in particolare mi si sono presentificati ripetutamente nella mente, insieme ad alcuni ricordi legati alla mia esperienza psicoanalitica personale e professionale, due eventi della mia vita di adolescente e di giovane studente di medicina che, forse, hanno contribuito, a cercare la psicoanalisi come metodo confessionale e a proporre il tema che voglio portare alla vostra attenzione e ad un auspicabile, arricchente dibattito.
Come molti della mia generazione, ho trascorso molto tempo, tra i 6 e 16 anni , nella partecipazione alle attività della parrocchia del mio quartiere a contatto con un parroco con il quale ho sviluppato un rapporto buono, forse di rilevanza psicoterapeutica nel senso generico del termine.
Il nodo che portò all’interruzione della mia frequentazione della parrocchia (pur mantenendo per tutta la vita un buon rapporto e affettuosamente ironico con il parroco) e, più in generale, alla ritualistica religiosa a favore del pensiero laico, inclusa la sua componente mistica, era legato alla coazione a ripetere del circolo vizioso “sesso-peccato-confessione-assoluzione-espiazione-piacere-di-ripeccare-senso-di-colpa-confessione”, realizzando così una vera e propria coazione a ripetere di rilevanza sintomatica.
Insomma, visto con il senno di poi (in après coup) dell’età e dell’esperienza psicoanalitica, potrei dire che giudicai il sistema psicoterapeutico religioso-confessionale inadeguato a trattare la questione della sessualità e dei peccati ad essa connessi.
Pertanto mi assunsi la responsabilità di continuare a peccare e, confortato dalla lettura di Totem e tabù, Disagio della civiltà di Freud e di Tipi psicologici di Jung decisi che, da grande, avrei fatto psicoanalisi ( in entrambi i sensi di analizzante e di analista).
A scanso di equivoci, ho sempre riconosciuto, e lo penso tuttora, che il rituale religioso (di qualunque religione) contiene un effetto terapeutico la cui importanza, a mio avviso, viene molto sottovalutata anche a volerla limitare soltanto rispetto al contenimento di angosce catastrofiche e/o distruttive.

Questo è solo l’incipit, scarica l’articolo completo Freni – Specificità auscultazione: